Rassegna Stampa

12 luglio 2024

Zangrillo, “ecco il nuovo sistema di misurazione e valutazione dei dipendenti pubblici”

Fonte:

Come tutti noi sappiamo, uno dei principali elementi di gestione delle risorse umane nelle nostre Organizzazioni è rappresentato dalla valutazione delle performance e degli obiettivi delle persone che vi operano. Questi sistemi valutativi sono stati a lungo sviluppati e applicati in modo particolare dalle aziende del settore privato; con il tempo però, soprattutto a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, anche l’amministrazione pubblica ha iniziato a confrontarsi con questi elementi sviluppando sistemi valutativi sempre più elaborati e articolati e introducendo modelli di gestione più manageriali. Una delle tappe fondamentali di questo cammino è rappresentata dalla c.d. Riforma del 2009 (d. Lgs. 150) a cui hanno fatto seguito altri interventi normativi culminati di recente con la nuova direttiva di fine 2023 introdotta dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Ci è parso allora interessante provare a indagare queste novità parlandone proprio con il Ministro che vanta, tra l’altro, una lunga e consolidata esperienza nel campo delle Risorse Umane in importanti organizzazioni del settore privato e che dunque, meglio di chiunque altro, ci può fornire una visione dello stato dell’arte della materia avendone vissuto entrambi i contesti.

I sistemi di misurazione e valutazione della performance del personale nella P.A. sono stati introdotti con il D.Lgs. 150/2009. Lo scorso 28 novembre 2023 è stata pubblicata la direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che ha varato nuovi criteri di valutazione della performance e del merito per i dipendenti statali. Cosa connota la sua riforma rispetto a quelle precedenti?

«Vogliamo rendere il sistema di valutazione della performance nella PA più efficace e, nel solco delle esperienze dei modelli adottati nello scenario europeo e OCSE, attuare una strategia in grado di valorizzare al meglio il merito. Su questo punto voglio essere chiaro: non si tratta di giudicare le persone, di esprimere una valutazione valoriale nei loro confronti, ma di declinare il suo profilo di competenze, di esperienze e, quindi, il suo potenziale. Valutare il merito non significa soltanto misurare la performance in termini di risultati, ma vuol dire anche considerare la capacità che abbiamo di esprimere i nostri talenti, le nostre virtù, ma anche individuare le aree di miglioramento. Significa, in sostanza, impegnarsi a far crescere le persone e creare valore pubblico».

12 luglio 2024

Condividi: