Rassegna Stampa
28 agosto 2023
Violenza sugli operatori sanitari, perché l’utilità del posto di polizia resta limitata
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
Più volte ho scritto riguardo alla inarrestabile problematica delle violenze nei confronti del personale sanitario. Gli episodi si susseguono di continuo e sembra davvero che le norme legislative adottate negli ultimi tre anni siano state piuttosto inutili. Nei giorni di Ferragosto una vicenda emblematica è accaduta a Pisa perché riguarda l’ospedale Santa Chiara, lo stesso in cui operava la psichiatra Barbara Capovani aggredita e uccisa a sprangate nello scorso mese di aprile.
Il fatto è avvenuto sabato 12 agosto, protagonista un paziente del reparto di psichiatria per il quale i sanitari sono stati costretti a chiedere l’intervento della polizia. È dovuta accorrere una pattuglia della squadra volanti della Questura e, alla vista degli agenti, il giovane paziente in questione ha tentato di fuggire. I poliziotti hanno collaborato con i sanitari nel tranquillizzare il soggetto e nel farlo sottoporre agli esami clinici di rito. Altri due episodi simili erano avvenuti a giugno, sempre nello stesso reparto. Sono episodi come decine di altri che accadono quotidianamente ma consentono di fare una riflessione sugli strumenti di prevenzione messi in atto dal Governo.
Su questo sito avevo commentato le norme adottate con la legge 56/2023 e concludevo che con l’art. 16 “si attua un effetto annuncio di evidente propaganda ma di utilità pratica tutta da dimostrare”. Successivamente, il 4 agosto è stato inaugurato a Roma, accanto al Pronto soccorso dell’ospedale San Camillo-Forlanini, il nuovo posto di polizia attivo 24 ore su 24. A tagliare il nastro era addirittura il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi insieme al Presidente della Regione Lazio. Secondo i dati forniti, salgono così 6 i posti di polizia operativi h24 in altrettanti ospedali romani mentre, negli ultimi 9 mesi, sono passati da 126 a 189 su tutto il territorio nazionale i poli ospedalieri con posti di polizia, con un aumento di oltre il 50% e l’estensione quasi ovunque dell’orario di servizio dalle 8 alle 20, oltre ai casi di operatività h24, presenti anche in altre città italiane.
Tuttavia, proprio alla luce della statistica riportata dal ministro, resta dimostrato che il richiamato art. 16 praticamente non serviva, in quanto la norma è in vigore dal 31 marzo e molti dei posti di polizia erano già stati aperti/riaperti prima di tale data (si ricordano, fra i tanti, quelli di Massa, Nuoro, Lodi, Empoli, Prato, Enna, Terni, Chieti, La Spezia).