Rassegna Stampa

09 settembre 2020

Veterinari contro l’Ats, inizia lo stato di agitazione

Fonte: La Nuova Sardegna

I veterinari si schierano contro l’Ats e minacciano lo sciopero. La categoria ha proclamato lo stato di agitazione dettato dalla preoccupazione sul futuro dei servizi attivi nell’isola. Secondo la Federazione veterinari e medici (Fmv), la direzione di dell’Ats sarebbe colpevole di non aver attivato la sostituzione dei numerosi veterinari andati in pensione in una categoria che ha già l’età media più alta dell’intero comparto sanitario.

In ballo ci sono anche altre questioni che sono state elenca dai responsabili della Fmv: «Ci riferiamo alle mancate attivazioni delle stabilizzazioni dei veterinari precari, alla gestione personalistica del personale dei servizi veterinari da parte dei direttori dei dipartimenti di prevenzione che, insieme alla confusione che regna nei servizi per la mancata attivazione delle strutture dipartimentali previste nell’atto aziendale, hanno creato gravi carenze di tipo organizzativo e gestionale che hanno portato ormai a questa decisione inevitabile».

Le accuse già mosse dal sindacato non hanno avuto risposta: «Abbiamo ottenuto solo un ostinato silenzio. L’azienda non ha seguito la via maestra e ha adottato leggi che non rispettano leggi e contratti per i quali c’è stata una dura presa di posizione del sindacato – spiga il presidente, Massimiliano Picoi -. Tutto questo in un clima complicato dall’emergenza sanitaria in cui i veterinari si sono autogestiti garantendo la continuità delle produzioni dei macelli e degli stabilimenti alimentari che hanno lavorato anche durante il lockdown».

La misura, però, sarebbe colma: «I nostri servizi sono stati discriminati per la mancata applicazione della legge regionale, nazionale e dell’atto aziendale – continua Picoi – . I servizi veterinari devono essere dotati di autonomia tecnica e professionale, oltre che adeguatamente strutturati e dotati del personale e delle attrezzature necessarie ad espletare i compiti assegnati. Eppure sembra che tutto questo non interessi all’Ats».

09 settembre 2020

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