Rassegna Stampa

01 dicembre 2020

Un anno dopo, la verità sugli errori iniziali della Cina con il coronavirus

Fonte: Agi

Lentezze nella diagnosi dei contagi, un sistema di conteggio in evoluzione e poco chiaro, una sostanziale mancanza di preparazione delle autorità sanitarie locali: 117 pagine di documenti interni e marcati come “confidenziali” raccontano le prime settimane della pandemia

Lo rivelano 117 pagine di documenti interni e marcati come “confidenziali” dal Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie della provincia dello Hubei, dove si trova Wuhan, la cui autenticità è stata verificata da sei esperti indipendenti per conto della Cnn, che definisce il dossier il più voluminoso corpus di documenti fuoriusciti dalla Cina dall’inizio della pandemia.

I file coprono il periodo compreso tra ottobre 2019 e aprile scorso, e pur senza fornire una prova diretta di un tentativo delle autorità cinesi di insabbiare la reale entità dell’emergenza sanitaria, rivelano nuove incongruenze sulla gestione dell’epidemia nella prima fase, e le pressioni burocratiche a cui è stato sottoposto il sistema sanitario locale.

La Cnn dichiara di essere entrata in possesso dei documenti riservati grazie all’aiuto di un informatore del settore sanitario animato dalla volontà di fare chiarezza sullo scoppio dell’epidemia in Cina e di rendere omaggio ai colleghi che per primi hanno rivelato la presenza del virus in Cina, come Li Wenliang, il medico-eroe di Wuhan, il primo ha lanciare l’allarme su un nuovo coronavirus simile a quello della Sars, e che venne censurato prima della riabilitazione post-mortem.

01 dicembre 2020

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