Rassegna Stampa

03 febbraio 2023

Sull’autonomia differenziata ancora molto rumore per nulla

Fonte: lavoce.info

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Lascia aperte ancora tante questioni cruciali, dal ruolo del Parlamento ai Lep, fino al tema più importante: l’assegnazione delle fonti di finanziamento.

Il processo non è concluso

Nella giornata di giovedì 2 febbraio, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge (Ddl) recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. Si dovrebbe trattare dell’ultimo capitolo di una storia travagliata, iniziata ormai più di venti anni fa con la riforma costituzionale del 2001 che ha introdotto la cosiddetta “autonomia differenziata”. Il condizionale è ovviamente d’obbligo. E un’analisi dei contenuti del Ddl non fa che confermare il sospetto che siamo ben lungi da una conclusione: non solo del processo, ma anche del dibattito. Perché i nodi ancora irrisolti sono parecchi.

Definire quindi una giornata storica quella di ieri, come hanno fatto molti esponenti della maggioranza, soprattutto della Lega, appare oggettivamente esagerato. Il Ddl deve approdare in Parlamento e, anche se fosse approvato esattamente come è stato presentato dal governo, non introdurrebbe nell’ordinamento alcun procedimento direttamente attuabile. Vale anche il contrario: appaiono esagerati i commenti di alcuni esponenti dell’opposizione e di alcuni presidenti di regione che arrivano a definire “eversiva” l’operazione in atto. Le criticità ci sono: e se ne darà conto in questo contributo; tuttavia, al momento sembra che questi toni (così come la scelta di approvare il Ddl proprio in questo periodo) siano più orientati a influenzare la campagna per le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio che ad arricchire il dibattito sull’autonomia differenziata.

03 febbraio 2023

Condividi: