Rassegna Stampa
30 marzo 2022
Spese militari, pensioni e spending review: ecco le incognite del Def in arrivo
Fonte: ilsole24ore.com
Le spese militari sono un tema divisivo nella maggioranza ma un riferimento è destinato a non mancare nel Def, che sarà presentato in concomitanza con il Consiglio Atlantico del 6 e 7 aprile. Anche la possibilità di correttivi alle pensioni dovrà probabilmente essere citata nel Documento, dopo il congelamento del tavolo con i sindacati. Ma eventuali nuovi interventi dovranno essere compatibili con l’individuazione degli obiettivi 2023 per la revisione della spesa
Non c’è soltanto il cosiddetto “rischio guerra”, che rappresenta il fattore principale per misurare le ricadute sull’economia del conflitto russo-ucraino, tra le variabili con cui è costretto a fare i conti il governo per rendere credibile il Def in arrivo a inizio aprile. Così come la richiesta di un significativo scostamento di bilancio per sostenere famiglie e imprese sempre più in difficoltà per il caro energia e delle altre materie prime, che continua però a trovare freddi palazzo Chigi e il ministero dell’Economia, non è l’unico tema che alimenta le tensioni nella maggioranza. Sotto i riflettori è già da qualche giorno finito un dossier diventato via via molto caldo: quello delle spese militari, che vede i Cinquestelle fermamente contrari a qualsiasi accelerazione. A questo punto c’è da capire come Mario Draghi e il ministro Daniele Franco lo gestiranno all’interno della cornice del Documento di economia e finanza. E bisognerà vedere anche come sarà affrontato il capitolo pensioni, destinato fino a poco più di un mese fa ad essere interessato da una mini-riforma al centro di un confronto tra esecutivo e sindacati poi congelato dal sopraggiungere degli eventi bellici nell’est dell’Europa. Senza considerare che rimane da verificare anche la compatibilità di nuovi interventi per rafforzare il budget della Difesa o rendere più flessibile la legge Fornero con l’avvio della spending review nel 2023 previsto espressamente dal Pnrr ma che potrebbe essere anche rimesso in discussione dal prolungamento della sospensione del Patto di stabilità Ue.