Rassegna Stampa
21 giugno 2023
Sanità terreno minato tra bomba anziani e carenza decennale dei sanitari
Fonte: ilsole24ore.com
di Walter Ricciardi e Alessandro Solipaca, Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane – Università Cattolica di Roma
Oggi, dopo la grande emergenza sanitaria, è più che mai vivo il tema della sostenibilità della sanità pubblica, indebolita dalla scarsità di risorse economiche, pressata dal costante invecchiamento della popolazione e minata, per il futuro, da una cattiva programmazione della formazione delle professioni mediche. Nel 2022 la spesa sanitaria pubblica si è attestata a 131 miliardi (6,8% del Pil), la spesa a carico dei cittadini a circa 39 miliardi (2% del Pil). Si tratta di un’allocazione di risorse inferiore a quella che si registra nella media UE-27, sia in termini di valore pro capite (2.609 euro contro 3.269 euro) che in rapporto al Pil (9,6% contro 10,9%).
Tra vent’anni gli over 65 saranno il 30% degli italiani
La demografia del nostro Paese mette in luce che la popolazione di età 65 anni ed oltre ammonta a 14 milioni (il 23,9% della popolazione), il collettivo dei così detti “giovani anziani” (65-74 anni) ammonta a oltre 6,8 milioni (l’11,7% della popolazione), gli “anziani” (75-84 anni) sono oltre 4,9 milioni (l’8,4% della popolazione). Nel 2021, il tasso di fecondità è pari a 1,25 figli per donna (italiane 1,18, straniere 1,87 figli per donna), a fronte di un tasso di sostituzione pari a 2,1 figli per donna. Per effetto di queste dinamiche, nel 2035 avremo oltre 19 milioni ultra sessantacinquenni (30,2%) e una popolazione complessiva di circa 55 milioni, circa 4 milioni in meno del 2022. Dallo scenario che si prospetta, le stime del Mef prevedono, per il 2035, una spesa sanitaria pubblica totale di circa 145 miliardi.