Rassegna Stampa

28 giugno 2023

Sanità: Schillaci, meno sprechi e 3 mld per tamponare le falle

Fonte: Agi

“Né io né altri esponenti del governo abbiamo mai detto di voler privatizzare la sanità”, tuttavia “la sanità ha problemi da molto prima che arrivassimo noi“.
Sono i due passaggi chiave dell’intervista che il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rilasciato a ‘la Repubblica’, nella quale il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa a Roma sostiene che “al di là di tutti i problemi che viviamo come sanità, i nostri cittadini riconoscono negli ospedali e nello specifico nei pronto soccorso dei posti dove vengono curati bene”. Perciò, sottolinea il ministro, “mi dispiace quando si parla male della sanità pubblica italiana, non è giusto, ogni giorno ci sono tantissime persone che ricevono un servizio di alta qualità”.

Quindi nel negare la volontà di privatizzare il settore da parte sua e anche di “altri esponenti dell’esecutivo”, Schillaci avverte che “la sanità ha problemi da tempo, da 20 anni” e “in più ci si è messo il Covid, dopo il quale gli operatori si aspettavano maggiori attenzioni”.

Se tutto va bene, dunque, che cosa serve allora al servizio sanitario nazionale? Secondo il ministro la sanità ha principalmente bisogno “di più risorse e anche di cambiare il modello organizzativo” in quanto “il Covid ci ha fatto capire ancora meglio quello che serve. Bisogna intanto usare i fondi del Pnrr” ma “se è vero che gli ospedali funzionano, la pandemia ci ha dimostrato che manca l’assistenza territoriale”. A questo deficit, prosegue Schillaci, “è dedicato un capitolo importante del Pnrr, che prevede dei fondi proprio per rafforzare questo servizio”. E racconta che la settimana scorsa ha avuto “una proficua riunione con i presidenti delle Regioni e tutti hanno detto di voler collaborare per una medicina territoriale più forte. Con quella daremo finalmente una risposta ai cittadini, ad esempio evitando loro di finire in ospedale quando non ne hanno bisogno”, assicura il ministro.

Ma per fare tutto ciò servono almeno “3 o 4 miliardi in più” con cui “potremmo risolvere i problemi”. Dettaglia poi Schillaci: “Di questi, circa 1,5 miliardi servirebbero per il personale, che deve essere pagato meglio, come dico da tempo. Abbiamo iniziato con i lavoratori dei Pronto soccorso ma non basta”. E alle critiche risponde così: “Ci accusano di non mettere abbastanza soldi per la sanità, ma non ci dimentichiamo che il mancato pagamento dei conti del Covid alle Regioni lo abbiamo ereditato dal governo precedente. E le amministrazioni locali lo sanno”. E in ogni caso “i soldi da soli non bastano”. Poi, conclude Schillaci, c’è bisogno di “ridurre gli sprechi”, “la richiesta di prestazioni inutili” e dal punto di vista organizzativo “sarà fondamentale la digitalizzazione per raggiungere le persone al domicilio e combattere così le diseguaglianze, non solo tra Nord e Sud ma anche tra grandi e piccoli centri abita”.

28 giugno 2023

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