Rassegna Stampa
26 luglio 2023
Sanità, liste d’attesa infinite: ecco perché 2,5 milioni di italiani rinunciano alle cure
Fonte: pamagazine.it
Per 2,5 milioni di italiani curarsi è diventata una missione quasi impossibile. E il motivo non è più legato, come negli anni scorsi, alla paura di contrarre il Covid, o a questioni di natura economica. Sono le liste di attesa interminabili, lunghe mesi e a volte persino anni, a determinare la maggior parte delle rinunce. Addirittura, sono costretti a gettare la spugna 1,7 milioni di italiani con più malattie.
I ritardi
L’ultimo report della onlus Cittadinanzattiva fotografa lunghe code, anche nelle regioni del Nord: in Liguria, per esempio, per una visita cardiologica con priorità D si registrano tempi di attesa pari a 159 giorni. Per una mammografia con priorità P (da svolgere quindi entro 120 giorni) l’attesa può arrivare a 253 giorni. A Roma, invece, per la visita pneumologica e l’ecografia addominale completa, entrambe con priorità P (entro 120 giorni), i tempi sono rispettati nel 61,6% e nel 58,6% dei casi. In Puglia, nella Asl di Lecce, nessuna visita pneumologica con priorità D è garantita entro i 30 giorni previsti. E nell’ASL di Bari soltanto il 9,38% delle visite ginecologiche con priorità B e il 14,39% delle ecografie complete all’addome, sempre con priorità B, sono garantite entro i 10 giorni previsti. Va ancora peggio in Campania, dove l’intramoenia è diventata per paradosso la principale porta di accesso dei cittadini al Servizio sanitario nazionale. Al Cardarelli di Napoli, per esempio, stando ai dati raccolti dalla onlus, nessun eco addome è stato somministrato nel pubblico, mentre ne sono stati fatti 111 in intramoenia.