Rassegna Stampa

22 gennaio 2024

Prove di autonomia differenziata: Ssn, arriva un fiume di denaro. Subito il 70 per cento, il resto dopo la verifica delle spese

Fonte: dottnet.it

“La mancata presentazione ed approvazione dei progetti comporta lo stop all’erogazione della quota residua del 30 per cento ed il recupero dell’anticipazione del 70 per cento già erogata”

Arriverà un fiume di denaro per la sanità, ma ad una condizione: ovvero lo Stato anticipa subito più della metà delle risorse per la realizzazione dei progetti finalizzati all’attuazione del Piano sanitario nazionale mentre il restante verrà erogata solo dopo la verifica del livello di attuazione delle opere che ciascuna Regione, di volta in volta, dovrà rendicontare a partire dal prossimo aprile. Lo stabilisce l’intesa tra Conferenza Stato-Regioni, Cipess, governo e ministero della Salute: il provvedimento è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’importo complessivo delle somme vincolate, a tutto il 2023, è di 1,5 miliardi; l’anticipazione garantita alle Regioni ammonta dunque a 794,178 milioni. Il criterio alla base del riparto è tarato sulla popolazione residente al primo gennaio del 2022. Il restante importo di 705,821 milioni resta pertanto a disposizione delle specifiche finalità relative al completamento dei progetti regionali. Il pieno di fondi lo fa la Lombardia con oltre 20 miliardi, seguita da Lazio, Campania, Veneto e Sicilia. Ma resta l’incognita della spesa. “Per facilitare le Regioni nell’attuazione dei progetti – si legge, infatti, sul documento di approvazione – Il Mef provvede a erogare, a titolo di acconto, il 70 per cento dell’importo annuo spettante a ciascuna Regione mentre l’erogazione del restante 30 per cento è subordinata all’approvazione da parte della Conferenza Stato-regioni, su proposta del Ministro della Salute, dei progetti presentati dalle Regioni, comprensivi di una relazione illustrativa dei risultati raggiunti nell’anno precedente; la mancata presentazione ed approvazione dei progetti comporta, nell’anno di riferimento, lo stop all’erogazione della quota residua del 30 per cento ed il recupero, anche a carico delle somme a qualsiasi titolo spettanti nell’anno successivo, dell’anticipazione del 70 per cento già erogata”. Qualcuno vede in questa “condizione” un anticipo dell’autonomia differenziata.

22 gennaio 2024

Condividi: