Rassegna Stampa
10 settembre 2024
Previdenza, ancora in auge il riscatto dei buchi contributivi
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
L’ultima Legge di Bilancio ha previsto la possibilità di colmare periodi fino a cinque anni, anche non consecutivi, non coperti da contribuzione. Il requisito indispensabile per la cosiddetta pace contributiva, in tal senso, è l’iscrizione all’Assicurazione generale obbligatoria, alla Gestione separata o ad altri fondi speciali. La nuova misura sulle pensioni è aperta anche ai contribuenti che hanno usufruito della misura nel triennio 2019-21, per i quali tuttavia non è prevista la detrazione del 50% rispetto alla spesa sostenuta sugli oneri da riscatto.
La disposizione è stata recepita dall’Inps con lacircolare n. 69 del 29 maggio scorso rivolta ai “contributivi puri”, ovvero coloro che non hanno contributi precedenti al 1° gennaio 1996, con cui ha chiarito le modalità dalla seconda edizione della cosiddetta pace contributiva, per alcuni tratti diverse rispetto a quelle già previste dall’articolo 20, commi da 1 a 5, del Dl 4/2019 per il triennio 2019-2021. Tale misura offre ai lavoratori la possibilità di aggiungere fino a cinque anni alla propria carriera contributiva tramite il riscatto di periodi non coperti da contribuzione. Una misura particolarmente utile per chi desidera aumentare ulteriormente il numero di anni di contribuzione, tenendo conto della possibilità di aggiungere ulteriori cinque anni per chi ha già fruito della misura sperimentale attiva nel triennio 2019/2021.