Rassegna Stampa
09 gennaio 2023
Personale sanitario, la necessità di una inversione di rotta normativa ed economica
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
Come se non fossero sufficienti le continue e gravi criticità presenti nei Pronto soccorso, su questi servizi indispensabili, ormai allo stremo, sono intervenuti recentissimi maltrattamenti dal parte del Legislatore e della contrattazione collettiva. Riguardo al primo aspetto la vicenda è nota.
Nel Ddl Bilancio di novembre, l’art. 93 prevedeva l’aumento dell’indennità di pronto soccorso fino a 200 milioni dai 90 stanziati dal comma 293 della legge di Bilancio dell’anno prima. L’importo è complessivo, di cui 60 milioni per la dirigenza medica e 140 milioni per il personale del comparto sanità, con un aumento del 122% rispetto al 2021. È solo il caso di ricordare che, a oggi, nessun lavoratore ha ancora percepito nulla e, forse, in qualche azienda sanitaria con le buste paga di novembre e dicembre è stata messa in pagamento l’anticipazione di 40 euro prevista dall’art. 107, comma 4 del Ccnl appena firmato.
Il fatto sconcertante è che l’aumento ha decorrenza dal 1° gennaio 2024 e tecnicamente non dovrebbe nemmeno essere contenuto in questa legge in base al principio contabile di competenza. Lo stesso ministro della Salute si era impegnato per un emendamento che anticipasse l’incremento al 1° gennaio 2023 ma – come sappiamo – la proposta è stata bocciata, con la conseguenza che in Gazzetta Ufficiale troviamo la legge 197/2022 il cui comma 526 prevede, riguardo alla decorrenza dell’aumento, la data originaria, cioè 1° gennaio 2024: nessun commento riguardo alla circostanza che si cerca di arginare la fuga dai Pronto soccorso con una indennità che credibilmente arriverà tra un anno e mezzo.