Rassegna Stampa

12 aprile 2022

Perché l’OMS ha impiegato due anni per dire che COVID-19 si trasmette per via aerea

Fonte: lescienze.it

All’inizio della pandemia, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che SARS-CoV-2 non si trasmetteva attraverso l’aria. Quell’errore e il prolungato processo di correzione hanno seminato confusione e sollevano domande su che cosa accadrà nella prossima emergenza pandemica

Mentre il 2021 volgeva al termine, la variante altamente contagiosa Omicron del virus pandemico correva per il mondo, costringendo i governi a prendere ancora una volta azioni drastiche. I Paesi Bassi hanno ordinato alla maggior parte delle imprese di chiudere il 19 dicembre, l’Irlanda ha imposto il coprifuoco e molti paesi hanno imposto divieti di viaggio nella speranza di domare lo tsunami di casi di COVID-19 che riempiva gli ospedali. In mezzo all’ondata di notizie disperate intorno alle feste di fine anno, un gruppo di ricercatori ha accolto uno sviluppo che sembrava non arrivare mai. Il 23 dicembre, l’OMS ha pronunciato l’unica parola che prima sembrava incapace di applicare al virus SARS-CoV-2: “trasportato dall’aria” (airborne).

Sul suo sito web, una pagina intitolata “Malattia da coronavirus (COVID-19): Come si trasmette?” è stata modificata senza far rumore per affermare che una persona può essere infettata “quando particelle infettive che passano attraverso l’aria vengono inalate a breve distanza”, un processo altrimenti noto come “aerosol a breve distanza o trasmissione a breve distanza per via aerea”. Il sito web dice che la trasmissione può avvenire attraverso la “trasmissione per via aerea a lungo raggio” in ambienti interni poco ventilati o affollati “perché gli aerosol possono rimanere sospesi nell’aria o viaggiare più lontano della distanza di conversazione”.

12 aprile 2022

Condividi: