Rassegna Stampa

03 luglio 2024

Pensioni, Stretta sugli assegni anticipati per enti locali e sanità

Fonte: pensionioggi.it

I chiarimenti in un documento dell’Inps che recepisce la novella contenuta nella legge n. 213/2023. Evita il taglio chi attende l’età vecchiaia o ha già maturato un diritto a pensione entro il 2023. E dal 2025 cresce progressivamente la finestra mobile.

Doppio giro di vite sulle pensioni anticipate per i dipendenti di enti locali e del settore sanità. Da quest’anno incrociare le braccia in anticipo rispetto all’età di vecchiaia (67 anni) costerà una riduzione della pensione. E dal 2025 si allungherà progressivamente la finestra mobile sino a raggiungere 8 mesi di attesa nel 2028 (dai 3 attuali). Lo rende noto l’Inps, tra l’altro, nella Circolare n. 78/2024 con la quale spiega gli effetti della novella imposta dal legislatore con la legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024).

Nuove Aliquote
La prima stretta concerne il meccanismo di calcolo dell’assegno e riguarda il personale iscritto presso la CPDEL, CPI, CPS e CPUG che va in pensione dal 1° gennaio 2024 con un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni, ai fini della misura, al 31 dicembre 1995. L’articolo 1, co. 157 e 159 della legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024) dispone una riduzione delle aliquote di rendimento del sistema retributivo attraverso la sostituzione dei previgenti coefficienti di cui alla tabella A allegata alla legge n. 965/1965 (e alla tabella A allegata alla legge n. 16/1986 per il solo personale iscritto alla CPUG) con i nuovi coefficienti contenuti nell’allegato II alla stessa legge n. 213/2023.

03 luglio 2024

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