Rassegna Stampa
05 aprile 2023
Pensioni, nasce l’Osservatorio per il dopo Quota 103. Obiettivo: staffetta generazionale e previdenza integrativa
Fonte: ilsole24ore.com
Il ministro del Lavoro Calderone ha firmato il decreto che attiva il nuovo organismo tecnico che avrà il compito di monitorare l’andamento e la composizione della spesa previdenziale e di formulare proposte per la revisione del sistema pensionistico. Tra i nodi da sciogliere anche quello della separazione delle voci previdenziali da quelle assistenziali
La nuova riforma delle pensioni non è ancora all’orizzonte. Ma il dossier sull’introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita non è stato affatto congelato dal governo e non solo perché il 31 dicembre si esaurirà la sperimentazione di Quota 103. La conferma arriva dalla nascita dell’Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale e l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico. Che sarà composto da 14 membri, oltre al presidente. Ad attivarlo è un decreto firmato il 23 marzo scorso dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, che già nei due round di gennaio e febbraio con i sindacati aveva manifestato l’intenzione di ripristinare in modo permanente il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, nato a sua tempo sulla scia della legge Dini del 1995. Il mandato, come ha sottolineato la stessa Calderone rispondendo a un Question time alla Camera a fine marzo, è di «monitorare i fattori che influenzano l’andamento del settore, consentendo una revisione sostenibile» dell’universo previdenziale. E per delineare le linee guida di questa revisione l’Osservatorio dovrà indirizzare il suo lavoro anzitutto in due direzioni: sul fonte dei pensionamenti anticipati avrà il compito di verificare l’efficacia e la sostenibilità di ulteriori forme di “staffetta generazionale”, mentre sul versante del cosiddetto “secondo pilastro” sarà chiamato a sintetizzare proposte di interventi utili al rilancio della previdenza complementare. Ma sullo sfondo resta anche l’annosa questione della separazione delle voci assistenziali da quelle previdenziali.