Rassegna Stampa
23 aprile 2025
Pensioni, le anticipate frenano ancora: nei primi tre mesi del 2025 calo del 23%
Fonte: ilsole24ore.com
Tra gennaio e marzo l’Inps ha complessivamente erogato 194.582 nuovi trattamenti per un importo medio di 1.237 euro mensili. Diventa più marcato il «gender gap previdenziale»: in media le donne percepiscono il 31,97% in meno degli uomini: la differenza era del 29,1% nel 2024
Continuano a calare le pensioni anticipate. Esaurito l’effetto Quota 100 e sulla scia delle ricadute delle misure adottate negli ultimi anni dal governo Meloni per rendere meno agevole l’accesso agli «anticipi», i nuovi assegni liquidati dall’Inps a chi opta per uscite prima della soglia di vecchiaia (67 anni) si riducono anche nel primo trimestre del 2025. Dall’ultimo monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Istituto, presieduto da Gabriele Fava, emerge che tra gennaio e marzo sono stati erogati 54.094 nuovi trattamenti anticipati con un calo del 23,09% rispetto a quelli versati ex novo nello stesso periodo del 2024 (70.334). Complessivamente l’Inps nei primi tre mesi di quest’anno ha liquidato 194.582 nuove pensioni per un importo medio di 1.237 euro al mese. In questo arco temporale è cresciuto il cosiddetto «gender gap previdenziale»: in media le donne percepiscono assegni più bassi del 31,97% di quelli degli uomini (nel 2024 la differenza era del 29,1%).
Tra gennaio e marzo 2025 solo 54mila nuovi «anticipi»: per i dipendenti pubblici calo del 33,8%
L’ultimo monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Inps, aggiornato al 2 aprile 2025, mette in evidenza che tra gennaio e marzo di quest’anno l’ente ha erogato 54.094, nuove pensioni anticipate, con una riduzione del 23,09% nel confronto con lo stesso periodo del 2024 (70.334). Tra i dipendenti del settore privato i nuovi «anticipi» nel trimestre sono stati 26.683 con un calo del 19,43%, mentre tra i dipendenti pubblici sono state 8.014: -33,85%.