Rassegna Stampa
09 gennaio 2024
Pensioni. “Fornero delenda est” ma il nodo equità di trattamento resta sul tavolo del Governo
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
Da molti anni è iniziato un attacco alla così detta Riforma Fornero del 2011. Una riforma prodotta, dal governo Monti, in un momento di grave crisi economia e anche istituzionale della nostra nazione. Quello di Monti fu il governo delle scelte impopolari e dell’austerità. L’azione più significativa fu la riforma Fornero. Un intervento che avrebbe dovuto favorire di più la sostenibilità dei conti pubblici a lungo termine e l’equità intergenerazionale, anche se, ricordiamo, esposti con le lacrime della proponente e di riflesso degli stessi interessati. La riforma è stata poi da alcuni politici catalogata come un disastro avendo avuto l’obiettivo di porre il limite alle pensioni di vecchiaia a 67 anni rispetto ai 65 anni delle norme precedenti, per quelle anticipate a 41/42 anni e dieci mesi e previsto, il calcolo pensionistico con il sistema di calcolo contributivo per tutti. Da allora per la professoressa Fornero e per la “sua” riforma non c’è stato più pace. Si sono prodotti sempre nuovi interventi finalizzati a mitigare il così detto “scalone” previsto dalla legge. Ci si è inventato di tutto ma, soprattutto, si è dato fondo alla rincorsa dei numeri con le quote, già presenti nel passato, con cui sarebbe stato possibile andare in pensione, anticipata, sommando l’età anagrafica agli anni di contribuzione.