Rassegna Stampa

19 aprile 2023

Pensioni, fino al 2026 altri 65 miliardi di spesa: nel Def la zavorra di Quota 100

Fonte: ilsole24ore.com

Molto più contenuto sui conti pensionistici l’impatto di Quota 102 e Quota 103, che però di fatto non vengono «promosse» dall’ultimo Documento di economia e finanza, che per il futuro guarda sempre al sistema contributivo. A confermarlo è anche il sottosegretario leghista al Lavoro, Durigon. Che assicura: supereremo la legge Fornero

Una nuova sostanziale bocciatura a una delle voci più discusse del capitolo pensioni. E’ quella di Quota 100, contenuta tra le pieghe dell’ultimo Def che è stato trasmesso alle Camere dal governo. La misura triennale varata dall’esecutivo “Conte 1” a tinte gialloverdi ha esaurito la sua sperimentazione triennale il 31 dicembre 2021, ma in realtà è ancora accessibile a tutti i lavoratori che a quella data non avevano presentato domanda pur essendo in possesso dei requisiti richiesti: almeno 62 anni d’età e 38 di contribuzione . E nel Documento di economia e finanza prima si sottolinea che nel triennio 2019-2021 proprio sulla scia di questo intervento si è registrato un accesso al pensionamento addirittura «a livelli superiori anche a quelli del periodo precedente» il varo della legge Fornero (2011); e poi si fa notare che agli effetti finanziari di questa forma di uscita anticipata è in parte dovuta l’impennata della spesa pensionistica nel 2023 (+7,1,%) e nel successivo triennio 2024-2026 (al ritmo medio annuo del 4,4%), per un totale di quasi 65 miliardi. Un’impennata spinta anche dai costi per l’indicizzazione degli assegni alla corsa dell’inflazione e alle ricadute di Quota 102 e Quota 103, che sono comunque definite «significativamente» più contenute di quelle di Quota 100. Ma anche i canali di pensionamento anticipato introdotti dal governo Draghi e, per il 2023, dall’esecutivo Meloni non vengono di fatto promossi. Canali che non a caso sono considerati temporanei. Anche perché nel Def viene sostanzialmente ribadito che la rotta da seguire resta quella del metodo contributivo, come ribadito dallo stesso sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon. Che assicura: «supereremo la legge Fornero».

 

19 aprile 2023

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