Rassegna Stampa

15 dicembre 2021

Oltre Omicron: che cosa potremmo aspettarci da COVID-19

Fonte: lescienze.it

Lo studio della rapida diffusione di nuove varianti offre indizi su come SARS-CoV-2 si stia adattando e su come la pandemia potrebbe svilupparsi nel corso dei prossimi mesi

A inizio 2020, mentre il mondo precipitava verso una pandemia, il biologo evoluzionista Jesse Bloom scrutava il futuro di SARS-CoV-2. Come molti specialisti di virus in quel momento, prevedeva che il nuovo patogeno non sarebbe stato eradicato. Sarebbe invece diventato endemico: il quinto coronavirus a stabilirsi permanentemente negli esseri umani, accanto a quattro coronavirus “stagionali” che provocano raffreddori relativamente leggeri e circolano tra di noi da decenni o più.

Bloom, che lavora al Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, pensava che questi coronavirus stagionali avessero le potenzialità per indicare un possibile percorso evolutivo di SARS-CoV-2 e il futuro della pandemia. Tuttavia, sappiamo poco su come continuano a prosperare questi altri virus. Uno degli esempi più studiati – un coronavirus stagionale detto 229E – infetta le persone più volte nel corso della vita. Non è chiaro però se questi nuovi contagi dipendano dall’indebolimento delle risposte immunitarie negli ospiti umani o se il virus aggiri l’immunità grazie a mutazioni. Per scoprirlo Bloom ha preso campioni di sangue vecchi di decenni, prelevati da persone probabilmente infettate da 229E, e li ha testati alla ricerca di anticorpi contro varie versioni del virus, risalenti anche agli anni ottanta.

Ha così ottenuto risultati molto interessanti. I campioni di sangue degli anni ottanta avevano un alto livello di anticorpi, in grado di bloccare un’infezione, contro una versione di 229E datata 1984. Erano però molto meno capaci di neutralizzare una versione del virus risalente agli anni novanta, ed erano ancora meno efficaci contro le varianti di 229E degli anni dal 2000 al 2019. Lo stesso valeva per i campioni di sangue degli anni novanta: i pazienti erano immuni ai virus del passato recente, ma non a quelli futuri, e questo faceva ipotizzare che il virus si stesse evolvendo per aggirare l’immunità.

15 dicembre 2021

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