Rassegna Stampa
04 settembre 2019
Governo
Nel cappello a cilindro del neo ministro Speranza la rivoluzione ticket e un piano straordinario di assunzioni di personale
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
L’addio al superticket e la revisione delle fasce di compartecipazione con la stretta sui redditi più ricchi. La tenuta delle risorse e la strenua difesa del Servizio sanitario nazionale. Il potenziamento dei servizi territoriali e più ossigeno al personale dipendente. Questi i temi che dovrebbero rientrare nel programma del nuovo ministro della Salute.
Un ministro che non è un tecnico esperto né un politico ferrato in Sanità e che dovrà costruirsi una credibilità forte soprattutto con le categorie “arrabbiate”, a cominciare dai medici, e con le Regioni. Di cui le più forti, fatta la bocca all’autonomia, difficilmente gli faranno sconti. Non sarà una strada in salita, insomma. Ma Roberto Speranza ha dalla sua la “scuola” del Gruppo Pd dei Bersaniani – cui va il merito di aver fondato uno dei migliori servizi sanitari regionali d’Italia, l’emiliano-romagnolo – e la tanta carne al fuoco di questi 15 mesi di reggenza grillina (nel senso di Giulia Grillo), cui potrà imprimere quando necessario una decisiva correzione di rotta. E soprattutto un programma che suona come musica per la orecchie della fascia “left” dei Cinquestelle, fino a oggi annacquata dalla convivenza sempre più forzata con la Lega.
Il programma riveduto e corretto dalla nuova partnership M5S-Pd lo sostiene, seppur restando sul generico. «Il Governo – si legge nell’ultima stesura, che finalmente si occupa del Ssn – è impegnato a difendere la sanità pubblica e universale, valorizzando il merito. Occorre inoltre, d’intesa con le Regioni, assicurare un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri; integrare i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali; potenziare i percorsi formativi medici».