Rassegna Stampa

04 luglio 2022

Medici in burnout, studio rivela cause pensieri suicidi

Fonte: Agi

Lo stress correlato alle difficoltà lavorative è significativamente più elevato per i medici e gli operatori sanitari, che possono rischiare il burnout e sperimentare pensieri suicidi. A porre l’accento sulla salute mentale dei medici uno studio, pubblicato sulla rivista Suicide and Life-Threatening Behavior, condotto dagli scienziati dell’Università della California a San Diego e dell’Universidad Autónoma de Guadalajara.

Un medico su 15, riportano gli autori, soffre di forme acute di stress da lavoro, tanto da sperimentare pensieri suicidi. Secondo le statistiche attuali, il personale ospedaliero è associato a maggiori probabilità di riportare burnout lavorativo prima di togliersi la vita rispetto al resto dei casi di suicidio.

Il team, guidato da Kristen Kim, ha esaminato i report relativi al decesso di 200 medici, che si sono tolti la vita tra il 2003 e il 2018. Il gruppo di ricerca è stato in grado di identificare i principali problemi che contribuiscono allo stress lavorativo e al rischio di suicidio da parte dei dottori. Sei le tematiche più frequenti, che riguardavano principalmente l’incapacità di lavorare a causa del deterioramento della salute fisica, l’uso di sostanze che potevano mettere a repentaglio l’occupazione, conflitti relazionali legati al luogo di lavoro, problemi legali e difficoltà finanziare.

“Spesso non si presta sufficiente attenzione alle condizioni di salute degli operatori sanitari – osserva Kim – ma è importante sottolineare che i medici spesso affrontano serie difficoltà che non possono essere ignorate”.

Gli autori hanno delineato diverse soluzioni a breve e lungo termine che potrebbero ridurre il rischio di suicidio tra i medici. Ad esempio, sostengono i ricercatori, sarebbe opportuno migliorare l’accesso ai servizi di assistenza primaria per il personale sanitario, schedulare meglio gli orari di lavoro e affrontare le potenziali preoccupazioni sugli aspetti legali del proprio lavoro. Nel lungo termine, gli studiosi suggeriscono di implementare cambiamenti strutturali e culturali per affrontare lo stress sul posto di lavoro e la scarsa cura di sé del medico.

“Si tende ad associare i medici al sacrificio di sé – continua Kim – il dottore viene visto come colui che antepone il bene del paziente al proprio. Dobbiamo comprendere però che non possiamo guarire le persone se prima non siamo integri noi stessi”. Gli autori aggiungono poi che i sistemi sanitari e le scuole di medicina dovrebbero fornire ulteriore educazione alla finanza personale e supporto legale, il che potrebbe favorire un senso di sicurezza e comunità tra i medici.

“C’è molto lavoro da fare – conclude Kim – ma identificare e riconoscere il problema è sempre il primo passo verso una soluzione”.

04 luglio 2022

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