Rassegna Stampa
29 ottobre 2024
Manovra/ Quel bonus che passa da contributivo a fiscale. Ma attenzione, non è tutto “oro”
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
Dal 2021 è in vigore uno sconto sui contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Fin dall’inizio si è parlato di bonus fiscale confondendolo con quello che è, invece, solamente uno sconto contributivo. Cioè il contributo che il lavoratore è tenuto a versare assieme a quello del datore di lavoro ai fini previdenziali. La ragione è stata quella di aumentare i redditi in busta paga.
Infatti, come rilevato dai dati Ocse i salari italiani sono diminuiti in valore reale di circa il 6,9% rispetto al periodo pre Covid. I dipendenti prima della riforma, pagavano il 9,19% della loro retribuzione all’anno. Quella percentuale, dopo una serie di sconti graduali è stata, a metà del 2023, ulteriormente tagliata e lo sconto totale è arrivato a 7 punti per i redditi fino a 25 mila euro e 6 punti tra i 25 e i 35mila euro. La prima fascia ha risparmiato circa 70 euro al mese mentre quella più alta è arrivata a risparmiare anche sino a 100 euro mensili.
Ma, pur non succedendo nulla di negativo a fini pensionistici per gli interessati, in quanto la diminuzione della contribuzione Ivs che riguarda l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, viene finanziata dallo Stato non incide sui futuri trattamenti, i contributi mancanti vengono, infatti, fiscalizzati e di conseguenza pagati dai contribuenti non rientranti nella riduzione del cuneo e soprattutto dagli stessi pensionati.