Rassegna Stampa
11 ottobre 2024
Manovra: crescono le tensioni sulla sostenibilità del cuneo fiscale-contributivo
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
La riduzione del cuneo fiscale è riproposta, oggi di nuovo. Forse in una forma strutturale. E’ stato realizzato, lo scorso anno, il “cuneo fiscale” quale potesse essere la panacea risolutiva dei guai del nostro Paese. In effetti si indicava con una dizione “ fiscale ” quello che è, invece, il “ contributo previdenziale ”.
Per cuneo fiscale si intende la somma delle imposte (dirette, indirette e contributi previdenziali) che impattano sul costo del lavoro, sia dalla parte de datore di lavoro, sia rispetto ai lavoratori dipendenti, autonomi o liberi professionisti. In sostanza, il cuneo fiscale è la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore, In Italia il peso del cuneo fiscale è del 45,9%. Uno dei più alti tra i paesi dei Paesi dell’Ocse. Basti pensare che in media un’azienda spende il 210% della retribuzione netta che eroga al lavoratore. In pratica uno stipendio netto di 1.500 euro all’azienda costa 3.150 euro. Come rilevato dai dati OCSE, i salari italiani sono diminuiti in valore reale di circa il 6,9% rispetto al periodo pre-COVID. I salari da noi sono mediamente bassi, ma sostanzialmente per un appiattimento verso il basso. Infatti, la differenza con l’Europa sui salari bassi è minima, mentre per quelli alti è notevole ed inoltre quelli italici sopra i 35-40 mila euro sono falcidiati dai contributi sociali e dalle tasse.