Rassegna Stampa
07 gennaio 2025
Manovra 2025/ Analisi in filigrana delle misure per il personale
Fonte: sanita24.ilsole24ore.com
Nonostante gli impegni e gli annunci, è andata come al solito ormai da decenni: la legge fondamentale dello Stato è stata votata a poche ore dall’esercizio provvisorio. Si è dunque concluso secondo tradizione l’iter della terza legge di bilancio della XIX Legislatura con la pubblicazione sul SO della GU n. 305 della legge n. 207 del 30 dicembre 2024, entrata in vigore il 1° gennaio; la pubblicazione sulla Gazzetta è avvenuta nel tardo pomeriggio del 31 dicembre e anche questo è un bel record. Solo per curiosità, si rileva che negli ultimi cinque anni la legge di bilancio è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale due volte il 30 dicembre (quelle del 2021 e 2024), una volta il 29 dicembre (2023) e due volte addirittura il 31 dicembre (2022 e 2025). Con i numeri di questa maggioranza e il suo decisionismo sembrava che fossero state superate le anomalie del passato, anche sul piano procedurale, ma molte difficoltà sopravvenute hanno portato a un risultato “quasi” uguale a quelli degli anni scorsi. Accadeva da tempo immemore che il testo del Ddl governativo venisse ridotto a un solo articolo con centinaia di commi perché il Governo alla luce delle migliaia di emendamenti (anche della maggioranza stessa), in prossimità della fine dell’anno, era costretto a porre il voto di fiducia per scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio. E così è stato pure questa volta con il voto sul maxiemendamento alla Camera il 22 dicembre e il successivo passaggio blindato e definitivo al Senato del 29 dicembre, non senza polemiche alla luce degli 800 emendamenti presentati dalle opposizioni e delle “dimissioni” del relatore. Non è stato quindi possibile superare del tutto la assurda tradizione del passato – dal 2018 non viene più effettuata la doppia lettura – e di evitare il consueto e, a volte, imbarazzante assalto alla diligenza che, immancabilmente, è avvenuto nelle ultime settimane.
Abbiamo, quindi, una ulteriore legge fatta di un solo articolo: in realtà, la legge 207/2024 consta di 21 articoli ma quelli da 2 a 21 si riferiscono a norme di approvazione dei singoli stati di previsione mentre la “vera” legge è l’art. 1, composto di 908 commi, ad occhio quasi il doppio di quelli dello scorso anno. Oltretutto, questa tecnica legislativa – se è possibile chiamarla in tal modo – comporta norme molto difficili da leggere, essendo tutte prive di rubrica e sistematicità; senza contare i refusi e le incoerenze che sono giocoforza presenti e ne rendono ancora più ardua l’applicazione; e non sono tutti ingenui e innocenti come il caso “Carmagnola/Carmagnano”.
Riguardo alla mancanza di linearità e facilità di lettura, si possono prendere a emblema gli interventi legislativi sul trattamento accessorio dei sanitari laddove si tratta dell’indennità di Pronto soccorso al comma 323 e poi si saltano a piè pari una trentina di commi per arrivare alle indennità di specificità e agli straordinari (commi 351-354), con in mezzo norme sulla farmaceutica e sui dispositivi.
Più o meno sono state confermate tutte le disposizioni – compresi gli errori – presenti nel Ddl varato da Consiglio dei ministri il 23 ottobre scorso. Nel testo della legge un centinaio di commi sono dedicati alla sanità e alla salute, molti dei quali introdotti come emendamenti al testo originario. In particolare, per il personale della sanità e per il lavoro pubblico, vediamo il dettaglio precisando che tra parentesi viene indicata la corrispondente norma del Ddl di ottobre.