Rassegna Stampa

21 marzo 2022

Lavori usuranti, chi deve fare la comunicazione

Fonte: sanita24.ilsole24ore.com

Se per la legge che per prima ha introdotto i benefici pensionistici a favore dei lavoratori impegnati nelle così dette attività usuranti e in cui erano state previste alcune prestazioni anche del settore sanitario, in particolare le attività di pronto soccorso, di chirurgia d’urgenza e di rianimazione, è necessario risalire a ben ventiquattro anni addietro ( Dlgs. n.374 del 1993 ), recependo quanto proposto dalla legge di riforma previdenziale, la cosiddetta “Amato”, nel tempo si sono avute tutta una serie di altre disposizioni ed interventi legislativi, in particolare in varie leggi finanziarie, che hanno modificato ed annullato questa prospettiva.

La più importante novità è stata, però rappresentata dal riferimento quale termine dell’usura al lavoro notturno.

È stato ritenuto, infatti, usurante il lavoro notturno prestato dai i lavoratori a turni che prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore per un numero minimo di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 78 per coloro che maturano i requisiti per l’accesso anticipato nel periodo compreso tra il 1° luglio 2008 e il 30 giugno 2009 e non inferiore a 64 per coloro che maturano i requisiti per l’accesso anticipato dal 1° luglio 2009; e dai i lavoratori che prestano la loro attività per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo, per almeno sei ore, comprensive nell’arco di tempo fra la mezzanotte e le cinque del mattino, ovvero l’attività di quanti, tutte le notti lavorative, sono impegnati per almeno tre ore fra la mezzanotte e le cinque.

21 marzo 2022

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