Rassegna Stampa
01 febbraio 2023
L’autonomia differenziata non è una questione regionale
Fonte: lavoce.info
Il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata implica trasformazioni radicali degli assetti di potere in Italia. Sono temi cruciali. E a definirli non può essere una semplice intesa tra stato e singola regione, travalicando il Parlamento.
Il ruolo del Parlamento
A partire dalla presentazione della bozza di disegno di legge-quadro del ministro Calderoli, è ripresa la discussione pubblica sulle richieste di autonomia regionale differenziata, avanzate in base all’articolo 116.3 della Costituzione dalle regioni Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna. Si tratta di una questione di importanza cruciale per il futuro del paese: non di eventuali semplici modifiche agli assetti amministrativi, ma di un complessivo riassetto delle responsabilità su tutte le principali politiche economiche e sociali, a partire da istruzione e sanità.
La discussione si è sinora opportunamente concentrata sul processo decisionale e in particolare sul ruolo che in quel processo deve avere il Parlamento. E questo è un bene, perché tanto nelle ipotesi costruite nel 2019 dal governo Conte I quanto nel disegno di legge Calderoli, il ruolo delle Camere è mortificato, ridotto alla formulazione di pareri consultivi e a un’eventuale approvazione a scatola chiusa. Quasi che si voglia cambiare profondamente l’Italia senza che il potere legislativo abbia tempo e modo di valutarne portata e conseguenze.