Rassegna Stampa

15 luglio 2020

L’allarme dell’Italia ignorato mentre il virus si diffondeva in Europa

Fonte: internazionale.it

Un operatore della Croce rossa prima di entrare in alcuni palazzi dove vivono persone affette da covid-19. Bergamo, 3 aprile 2020. (Marco Di Lauro, Getty Images)
Coronavirus
L’allarme dell’Italia ignorato mentre il virus si diffondeva in Europa
Daniel Boffey, Céline Schoen, Ben Stockton, Laura Margottini, The Guardian, Regno Unito
15 luglio 2020
Facebook
Twitter
Email
Print

È stato un momento di spaventosa chiarezza. Il 26 febbraio, con il numero di italiani contagiati dal Sars-cov-2 che triplicava ogni 48 ore, il presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte ha chiesto aiuto agli altri paesi dell’Unione europea.

Gli ospedali italiani erano al collasso. I medici e gli infermieri avevano finito la mascherine, i guanti e i camici di cui avevano bisogno per proteggersi. A causa dell’estrema carenza di respiratori, erano costretti a decidere chi doveva vivere e chi sarebbe morto.

In quel momento da Roma è partito un messaggio urgente diretto al palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, a Bruxelles. I dettagli sulle necessità dell’Italia sono stati inseriti nel Sistema comune di comunicazione e informazione per le emergenze dell’Unione europea (Cecis). Quello che è successo dopo è stato sconvolgente. Al grido d’allarme dell’Italia è seguito il silenzio.

“Nessun governo ha risposto alla richiesta dell’Italia e all’invito della Commissione”, racconta Janez Lenarčič, commissario europeo per la gestione delle crisi. “Questo significava non soltanto che l’Italia era impreparata, ma che nessuno era preparato. Il silenzio non era causato dalla mancanza di solidarietà, ma dalla mancanza di mezzi”.

15 luglio 2020

Condividi: