Rassegna Stampa
03 settembre 2022
L’abolizione del numero chiuso all’università risolverebbe la carenza di medici?
Fonte: ilpost.it
La propone la Lega, ma non è così semplice: anche perché bisognerebbe comunque introdurre una forma di selezione
Il segretario della Lega Matteo Salvini è tornato a proporre l’abolizione delle iscrizioni a numero chiuso ai corsi di medicina con l’obiettivo di risolvere la carenza di medici e mediche negli ospedali italiani. È una misura che negli ultimi anni ha ricevuto ciclicamente molte attenzioni, in particolare durante il periodo dell’emergenza del coronavirus, quando l’assistenza sanitaria è stata spesso carente. Salvini ha spiegato che l’abolizione del numero chiuso non costa nulla allo stato, premia il merito e contrasta la carenza di medici. «È semplice buonsenso: io credo nei giovani italiani», ha scritto sui suoi profili social.
In realtà la questione non è così semplice, perché i meccanismi di accesso alla professione medica riguardano settori e responsabilità diverse come l’università e le strutture sanitarie, e soprattutto perché c’è un significativo ritardo tra le decisioni e gli effetti delle stesse: gli attuali problemi, infatti, sono il risultato di un lavoro di programmazione approssimativo da parte di molti dei governi che si sono succeduti negli ultimi due decenni. Salvini, così come è successo ad altri politici in passato, sembra trascurare il fatto che le decisioni prese oggi avranno effetto soltanto tra qualche anno: l’abolizione del numero chiuso – che si dovrebbe chiamare più correttamente numero programmato – secondo molti esperti e diversi sindacati non serve a risolvere l’attuale carenza dei medici.