Rassegna Stampa
21 ottobre 2022
La politica si è già dimenticata della sanità
Fonte: quotidianosanita.it
Nella ormai quasi certa attribuzione del ministero a una figura “non politica”, emerge la chiara convinzione dei big della nuova maggioranza che la sanità non sia materia politica ma squisitamente tecnica, come se dettare linee e strategia per le politiche di tutela della salute degli italiani fosse pari a organizzare al meglio un ospedale o un distretto sanitario. Invece sappiamo bene che così non è. E che per rispondere al “che fare” difronte a bisogni di salute crescenti e sempre più complessi non basta un bravo “medico” ma serve una persona con una visione tutta politica del bene salute
Oggi su Il Sole 24 Ore i due “bocconiani”, Francesco Longo e Mario Del Vecchio, hanno scritto senza troppi giri di parole che l’immagine di una sanità “in espansione” dopo il Covid è un’illusione.
La realtà dei numeri è infatti implacabile: dopo la salita dei finanziamenti durante la pandemia (tra l’altro comunque insufficiente con il rischio di vedere presto molte regioni “insospettabili” andare in rosso) abbiamo raggiunto poco più del 7% del Pil, che ci pone comunque molto al di sotto della soglia investita in sanità da Germania e Francia.
Per il futuro prossimo, anche questa soglia, sarà nuovamente abbandonata per tornare (leggi Def e Nadef) vicino al 6,1% del Pil nel 2025, ovvero addirittura meno di quanto si spendeva prima della pandemia (6,4%).
Con quelle risorse sarà molto difficile continuare a garantire il diritto alla salute a una popolazione che tra l’altro è sempre più vecchia.