Rassegna Stampa

21 luglio 2021

La pandemia ha aumentato il rischio di corruzione in Italia, lo dice l’Ue

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Nel suo rapporto sullo stato di diritto, la Commissione europea lancia il monito sul rischio di infiltrazioni a causa della crisi del Covid-19, complice “la lentezza della giustizia”; l’esecutivo di Bruxelles critica anche il decreto semplificazioni dell’anno scorso e invita a seguire le raccomandazioni del Consiglio d’Europa per quanto riguarda la riforma del Csm

La pandemia di Covid-19 ha aumentato il rischio di corruzione e infiltrazioni in Italia, così come rischia di “favorire la corruzione” anche il dl semplificazioni del luglio dell’anno scorso. Preoccupano invece la “mancanza d’indipendenza dei media” e “le intimidazioni e le minacce ai giornalisti”. E’ la foto dell’Italia scattata nel rapporto sullo stato di diritto nell’Unione europea pubblicato oggi dall’esecutivo di Bruxelles.

“La pandemia di Covid-19 ha aumentato in modo significativo il rischio di corruzione e reati connessi alla corruzione per infiltrarsi ulteriormente nell’economia legale italiana”, scrive la Commissione europea. “Secondo la polizia, i criminali hanno beneficiato in particolare degli acquisti di piccole imprese private, come i ristoranti in difficoltà economiche a causa della pandemia, e di prodotti sanitari, compresi mascherine, dispositivi di protezione ed equipaggiamento medici, che possono servire come mezzo per facilitare altri reati legati alla corruzione, come il riciclaggio di denaro”, spiegano i tecnici di Bruxelles secondo cui “la mancanza di risorse, l’esperienza e le competenze legali limitate influiscono sulla capacità delle autorità di contrasto di perseguire e punire efficacemente la corruzione straniera”.

21 luglio 2021

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