Rassegna Stampa

09 ottobre 2023

La guerra in Medio Oriente fa già una vittima collaterale in Italia: i conti pubblici

Fonte: huffingtonpost.it

Le audizioni sulla Nadef di Cnel, Bankitalia, Istat e Corte dei Conti concordano su una cosa: i rischi al ribasso per la crescita economica aumentano. E a farne le spese sono la prossima manovra e la solidità del bilancio

Le previsioni su crescita del Pil e riduzione del debito pubblico messe nero su bianco dal governo nella Nadef? Potrebbero presto diventare carta straccia a causa dello scoppio di un conflitto ad alta intensità in Medio Oriente, che potrebbe scatenare effetti ben più negativi di quanto accaduto con l’Ucraina. La preoccupazione è condivisa da tutte le istituzioni – Cnel, Istat, Corte dei Conti e Banca d’Italia – che oggi sono intervenute al Senato in vista dell’esame parlamentare della Nota di aggiornamento del Def licenziata dal governo dieci giorni fa. Del resto nello stesso documento firmato Giancarlo Giorgetti – che in sostanza delinea la cornice della prossima manovra di bilancio – lo stesso Mef disegna tre possibili scenari negativi dovuti a shock internazionali (dal peggioramento del commercio internazionale a un rialzo improvviso del prezzo del petrolio). Ora però il riacuirsi del conflitto israelo-palestinese rischia di far saltare tutto. Per Bankitalia si parla di “forti incertezze” e “rischi al ribasso elevati”. Mentre per Renato Brunetta, per la prima volta in audizione in Parlamento in veste di presidente del Cnel, la Nadef rischia di diventare molto presto una “Nadef pre-guerra” che potrebbe essere soggetta a revisioni, nei suoi fondamentali, “in un’ottica prudenziale”, a partire dai saldi di bilancio. Insomma: il peggio, per i nostri conti pubblici, è dietro l’angolo.

09 ottobre 2023

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