Rassegna Stampa

06 dicembre 2022

La “grande truffa” del cuneo fiscale

Fonte: itinerariprevidenziali.it

Quello fiscale grava quasi del tutto sui redditi dai 35mila euro in su, quello contributivo non si può ridurre senza fare ulteriore debito (o impoverire le pensioni): ecco perché quello sul cuneo è un dibattito gettonato ma sterile. Eppure, le alternative per aumentare i salari dei lavoratori, e in modo sostenibile, non mancano.

Potremmo chiamarla “la grande truffa” quella che si gioca attorno all’ormai mitico “cuneo fiscale e contributivo: per il semplice motivo che il cuneo esiste ma non c’è. E se i “truffati” sono tutti i giovani lavoratori, le future generazioni e gli italiani onesti che pagano tasse e contributi, i truffatori sono tutte le parti sociali cui si sono accodati, pur di raccattare qualche consenso, i politici in modo bipartisan.

Perché esiste ma non c’è? Perché la differenza tra il costo per l’azienda e quello che il lavoratore si trova netto in busta paga è sì elevatà ma quasi totalmente comunque destinata, in modo indiretto o differito, al dipendente; soldi o benefici che incassa a seguito di quanto previsto dai contratti nazionali. E perché è una “truffa”? Perché tutti i promotori di questo mantra, a partire dai vertici delle parti sociali e dei partiti, sanno benissimo, o dovrebbero sapere, che almeno il 75% dei lavoratori dipendenti, cioè quanti dichiarano fino a 26mila euro lordi l’anno, non può certo dirsi oppresso dalle tasse.

06 dicembre 2022

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