Rassegna Stampa

06 dicembre 2020

La «barbarie dello specialismo» e l’approccio One Health

Fonte: scienzainrete.it

Per affrontare il futuro occorre sempre più che si tessano relazioni tra le varie discipline e prendere atto che la sanità è insieme umana, animale e ambientale. Perché questo accada sono fondamentali la condivisione di dati e un sistema di governance chiaro.

Alfred North Whitehead, uno dei massimi esponenti della storia delle scienze, noto per i Principia Mathematica, un’opera fondamentale di logica, scritta assieme a Bertrand Russel, nella fase più matura della sua vita, sentì il bisogno di riconciliare le cosiddette scienze esatte con la cultura umanistica, considerata il caposaldo della civiltà.

Per questo, oltre che un illustre matematico, egli fu filosofo ed epistemologo. Nella sua opera «La scienza e il mondo moderno», del lontano 19261, ma con il sapore di grande attualità, Whitehead sostiene che «la formazione di professionisti nelle specializzazioni del sapere aumenta la somma delle conoscenze negli specifici campi, ma tale successo condiziona negativamente la sfera delle conoscenze».

Whitehead riteneva che la specializzazione «presenta pericoli» in quanto «produce menti unidirezionali». Il sapere efficiente è sapere specializzato, appoggiato da una ristretta conoscenza di materie utili e a esso subordinate. Tuttavia, ciò che più emerge nella riflessione del grande matematico sono le insidie derivanti dalla specializzazione che si ripercuotono e si amplificano nelle nostre società democratiche. Tale per cui «La forza ordinatrice della ragione è indebolita. Le menti difettano di equilibrio»; si acquisisce una visione riduttiva e parziale, perdendo di vista la complessità delle circostanze. Allora – precisa lo scienziato – «il compito di coordinare è lasciato a coloro che mancano della forza o delle qualità per riuscire in qualche carriera specifica».

06 dicembre 2020

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