Rassegna Stampa

05 settembre 2019

Fisco

Iva: Italia senza rivali in Ue per evasione, perde 33 miliardi

Fonte: ilsole24ore.com

L’Iva intra-Ue non si smentisce e si riconferma territorio prediletto dalle frodi fiscali, e dai loro autori. Infatti, secondo l’elaborato che la Commissione europea oramai pubblica da anni, anche nel 2017 i Paesi-membri dell’Ue hanno perso 137 miliardi di euro di gettito proveniente dall’imposta sul valore aggiunto (Iva) non riscossa né versata. Si tratta del cosiddetto “divario dell’Iva”, o Vat tax-gap, ovvero, la differenza tra il gettito Iva atteso e l’importo che effettivamente termina la sua corsa nelle casse dei differenti erari nazionali.

In realtà, il “divario” si è sottilmente ridotto rispetto agli anni precedenti, ma permane molto elevato. Un differenziale che rilancia sull’agenda fiscale europea due nodi da sciogliere: il primo, quello dell’attuazione di una riforma globale delle norme dell’Ue in materia di imposta sul valore aggiunto, come peraltro già proposto dalla Commissione; il secondo, il potenziamento della cooperazione tra gli Stati membri al fine di contrastare le frodi dell’Iva e rendere più agevoli e funzionali le norme per le imprese e gli operatori commerciali che operano nella legalità. Per paradosso, il tax-gap dell’Iva intra-Ue fa risaltare l’efficacia delle misure di controllo e di monitoraggio dell’Iva applicate in ciascuno Stato membro, in quanto consentono di elaborare una stima sufficientemente puntuale della perdita di gettito dovuta alle frodi, all’evasione, all’elusione fiscale, ai fallimenti, alle insolvenze finanziarie e anche ad eventuali errori di calcolo. Peccato che non vi sia la stessa puntualità nel porre un freno deciso al fenomeno.

I numeri in dettaglio e il triste primato italiano – Nel 2017 è stata la Romania a far registrare il maggiore divario dell’Iva a livello nazionale, con una perdita del 36 % delle entrate totali. In seconda posizione la Grecia (-34%) e la Lituania (-25%). Scostamenti minori, invece, sono stati riscontrati in Svezia, in Lussemburgo e a Cipro, dove in media la perdita ha riguardato solo l’1% del gettito Iva complessivo. Comunque, in termini assoluti, il tax-gap Iva più elevato, pari a circa 33,5 miliardi di euro, è stato registrato ancora una volta in Italia, e questo nonostante in termini relativi vi sia stata una diminuzione del 2% rispetto al passato. Comunque, è corretto ricordare come nel 2013 il gap Iva italiano fosse sopra i 40miliardi di euro l’anno e come, nel corso del periodo 2013-2017, si sia andato assestando intorno ai 30miliardi di euro, 33 miliardi nel 2017. Una cifra eccessiva, troppo corposa, ma la discesa che si segnala fa sperare in un trend che potrebbe regalare alla casse dello Stato, e al suo bilancio, mediamente 3 miliardi l’anno di recupero; per esempio nell’anno in corso gli ottimisti parlano di 4 miliardi di euro di minore evasione e quindi di maggior gettito.

05 settembre 2019

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