Rassegna Stampa

08 luglio 2022

Inflazione: le pensioni destinate a rimanere escluse dal taglio del cuneo fiscale

Fonte: sanita24.ilsole24ore.com

Sul taglio del cuneo fiscale tutte le forze politiche sono sostanzialmente d’accordo. Si tratta di rendere più pesanti le buste paga degli italiani e così cercare di attutire i morsi dell’inflazione che ha raggiunto, ormai, l’8% ed è probabile che possa raggiungere il 10% a fine d’anno.

Martedì 12 luglio, il presidente del Consiglio e il ministro del Lavoro, Orlando, incontreranno i sindacati per vedere di alleviare la perdita di valore dei salari e degli stipendi. La proposta potrà essere il taglio del cuneo fiscale ovvero contributivo. Cioè ridurre l’incidenza del costo del lavoro sul fronte fiscale o dei contributi previdenziali, a seconda dei punti di vista dei sindacati o di Confindustria. Ma se questi interventi sono sacrosanti per combattere il carovita ed aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, restano fuori da questa partita i redditi da pensione.

Restano, come spesso accade, fuori dall’azione delle riforme proprio i redditi da pensione che per la caratteristica di immobilità dei loro importi continuano ad essere falcidiati dall’inflazione. Il modestissimo recupero con la così detta “perequazione”, legata all’inflazione calcolata a fine anno dall’Istat, per il suo meccanismo, pochissimo ristora questi trattamenti. Ricordiamo che le pensioni vigenti al 1° gennaio 2022 e liquidate dall’Inps, nel 2021 sono 17.749.278, di cui 13.766.604 ( 77,6 % ) di natura previdenziale ( vecchiaia, invalidità e superstiti ) e le restanti 3.982.674 ( 22,4 %) di natura assistenziale ( invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali ).

08 luglio 2022

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