Rassegna Stampa
24 settembre 2019
Autonomia differenziale
Incontro Fontana-Boccia su tempi e modalità per andare avanti
Fonte: regioni.it
“Vorrei che il processo si completasse entro la fine della legislatura”. Con il presidente Attilio Fontana “siamo stati molto franchi, come ovvio che accadesse. Questa franchezza ci porta ad avere posizioni ancora distanti su alcuni temi”, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, al termine dell’incontro con il presidente della regione Lombardia.
Di ieri gli incontri del ministro Boccia sullo stesso tema con i presidenti del Veneto, Luca Zaia e dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Ho molto apprezzato ieri – evidenzia Boccia – la disponibilità del presidente Zaia e il lavoro fatto da Bonaccini”.
“Penso – aggiunge Boccia, riprendendo il discorso sull’incontro con Fontana – che sul piano umano ci si sia detto tutto quello che c’era da dire e le distanze le accorceremo con fiducia reciproca che verrà fuori dal lavoro che faremo. Garantisco che da domani miei tecnici inizieranno a lavorare sullo stato dell’arte e gli chiederò di correre”. Ora bisogna costruire una cornice nuova e “trovare le condizioni perché questo progetto sia del Paese”. “Ma vogliamo capovolgere il quadro attuale – spiega ancora Boccia – su cui si dovrà attuare la Costituzione. E vogliamo che si applichi a partire dai livelli essenziali delle prestazioni”. Comunque per Boccia su ogni tema ci sono le condizioni per trovare un’intesa.
“Ci sono state molte divergenze – sottolinea il Presidente Attilio Fontana – soprattutto sulle premesse del ministro. Io parlavo di Autonomia, lui di articolo 3 della Costituzione, che non ha un collegamento diretto con l’Autonomia. Sono due cose giuste, ma che dovrebbero andare ognuna per conto proprio”. Fontana si è comunque detto “assolutamente positivo”, sottolineando però la questione tempi. “Ho chiesto al ministro di sapere i tempi in cui riusciremo ad avere la determinazione dei costi standard e dei livelli essenziali di prestazione visto che i precedenti governi non sono riusciti a scrivere una parola su questo. Quindi vorrei capire se c’è bisogno di otto anni o se invece la cosa si può risolvere in pochi mesi. Attendo che mi dica entro quando ci farà sapere quando saranno definiti questi livelli”.
Proprio sul nodo tempi, il ministro Boccia evidenzia che si parte “da un nulla di fatto. I 15 mesi alle spalle si sono trasformati in sabbie mobili, perché evidentemente non c’erano le condizioni politiche per andare avanti”.
Fontana conclude comunque con una valutazione ottimistica: “Mi sembra che il ministro Boccia sia una persona concreta, capace e disponibile. Sono convinto che si possa riprendere il dialogo e che si possa arrivare a una definizione. E’ chiaro che la questione dei tempi è importante. Lui mi ha detto che nel giro di pochi mesi mi dirà quali sono i tempi di cui il governo ha bisogno per definire questi parametri. Lui mi ha detto pochi mesi, io aspetto pochi mesi”.