Rassegna Stampa

16 novembre 2021

In pensione a 67 anni, con Quota 41 o 102? La riforma entra nel vivo: i sindacati da Draghi

Fonte: Corriere.it

L’appuntamento di martedì 16 novembre a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i sindacati è un primo segnale, da parte del governo, per l’avvio di un confronto sul tema pensioni, dopo l’incontro animato del 26 ottobre, quando Draghi andò via da Palazzo Chigi «molto contrariato» lasciando i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil al tavolo con i ministri di Economia, Lavoro e Pubblica amministrazione.

E mentre l’età per il ritiro dal mondo del lavoro si cristallizza a 67 anni almeno fino al 2024 (lo ha stabilito il decreto del ministero dell’Economia del 27 ottobre), Cgil, Cisl e Uil si preparano a consegnare le loro richieste il cui obiettivo resta quello di modificare la manovra, superare la legge Fornero, garantendo una maggiore flessibilità in uscita e un futuro «dignitoso» ai giovani e alle donne.

Poi, ci sono le proposte dei partiti, a partire dalla Lega che metterà sul tavolo la sua richiesta al momento opportuno: andare in pensione con 63 anni di età e 41 anni di contributi (quota 41), magari fino al 2025 o 2026 e infine superare anche il requisito anagrafico minimo. Ma intanto, fra le poche cose certe, ci sono l’abbandono di Quota 100 (cioè il meccanismo che permette di andare in pensione anticipatamente quando la somma fra età anagrafica e quella contributiva è pari almeno a 100) e, come detto, la pensione a 67 anni, almeno per i prossimi due anni.

16 novembre 2021

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