Rassegna Stampa

04 giugno 2020

Ilaria Capua: il lockdown ha funzionato, ma ora non bisogna mollare

Fonte: lbolive.unipd.it

“La pandemia è chiaramente un grande evento trasformazionale, che scuote alcune nostre certezze – spiega Ilaria Capua, in collegamento della Florida con Il Bo Live –. Molto più che un virus, il Covid-19 è uno stress test per un sistema complesso come il nostro. Le cose non torneranno come prima, ma credo che questa sia anche una grande finestra di opportunità per ripensarci come persone e come comunità”. Alla riflessione sugli effetti della pandemia, e su come volgerli in maniera possibilmente positiva, è dedicato Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale (Mondadori), l’ultimo libro della scienziata che da quattro anni guida lo One Health Center of Excellence dell’università della Florida.

Da settimane l’emergenza ci mette in contatto quotidiano con la nostra fragilità, minacciati dalla più piccola delle creature: poco più di una pallina microscopica di gelatina. “La pandemia però non l’ha causata il virus – continua Capua –: lui sarebbe restato nella foresta se nessuno gli avesse dato fastidio, e soprattutto se nessuno lo avesse caricato su un aereo. Un’altra botta così non la possiamo prendere: dobbiamo reinventarci un mondo diverso, e se non lo facciamo adesso non lo facciamo più”.

In poco tempo siamo comunque riusciti a scoprire parecchie cose sul nostro nemico: “Abbiamo molte incertezze ma anche alcune certezze. Adesso sappiamo ad esempio come arrestare il contagio: il fatto che il numero dei ricoverati in terapia intensiva e dei morti sia diminuito vuol dire che le misure di restrizione messe in atto 15 giorni fa hanno funzionato. Sappiamo anche che il virus ‘non ha le ali’: si trasmette attraverso il contatto diretto o con le goccioline che emettiamo, che però non viaggiano per chilometri. Sappiamo infine che per infettarsi non basta una singola particella ma ci vuole una nuvola di particelle virali di una certa consistenza”.

04 giugno 2020

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