Rassegna Stampa

26 gennaio 2024

Il nuovo piano pandemico: non basta lo spartito, serve anche un’orchestra con gli strumenti giusti

Fonte: lescienze.it

La bozza del Piano strategico operativo di preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028 ha il merito di enunciare molti principi su cosa fare per prepararsi e reagire a un evento pandemico. Ma non risponde ad alcune domande chiave: Cosa ci ha insegnato la pandemia di Covid-19? E cosa ha ostacolato una risposta efficace e tempestiva? Come possiamo rimuovere gli ostacoli? Se alle Regioni è richiesto di redigere piani operativi per salvaguardare la salute delle persone, dobbiamo anche metterle in grado di operare correttamente, in modo sinergico e valutabile.

Dopo la pandemia, una delle domande più frequenti che vengono poste agli esperti di turno è: «Che cosa ci ha insegnato la pandemia?». La risposta, al di là del dovuto riconoscimento dell’impegno individuale e spesso eroico dei nostri sanitari, è complessa, perché la pandemia ha esacerbato, aggiungendo l’emergenza come fattore di amplificazione, problemi del nostro sistema sanitario che hanno ostacolato una risposta efficace se non efficiente. Perciò l’insegnamento più importante in realtà non è sugli aspetti delle infezioni, ma sui molti punti critici del sistema sanitario.

Per questo, se qualcuno può pensare che un documento programmatico come la bozza di piano di risposta a una pandemia sia un affare settoriale di chi si occupa di malattie infettive, si sbaglia. I problemi che hanno dovuto affrontare gli operatori sanitari per contrastare la pandemia sono problemi sistemici, trasversali a tutte le aree della salute e come tali in un piano che si definisce strategico e operativo dovrebbero essere affrontati e risolti a livello centrale.

Fermo restando il sacrosanto problema delle risorse, già sollevato anche altrove, e che è tanto banale quanto importante, ci sono altri aspetti che necessitano da tempo di soluzioni e non saremo mai più bravi ad affrontare una prossima pandemia se non saranno risolti.

26 gennaio 2024

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