Rassegna Stampa
08 aprile 2025
Fondo Sanitario Nazionale: Occorre cambiare
Fonte: panoramadellasanita.it
Secondo l’analisi sul finanziamento del Ssn di Crea Sanità, Federsanità e Salutequità il processo di stima del fabbisogno risulta affetto da varie contraddizioni, che hanno portato ad una evoluzione verso un riparto sempre più oggetto di negoziazione fra le Regioni e sempre meno legato a evidenze oggettive. Tra le necessità: modelli di revisione dei vincoli di destinazione e dei pesi per la stima dei differenziali di fabbisogno; maggiore trasparenza nei criteri di allocazione delle risorse regionali; allocazioni mirate per riequilibrare il rapporto tra sanità ospedaliera e territoriale
Finanziamento (e riparto delle somme) del Servizio sanitario nazionale: i vincoli finanziari rispetto ai fabbisogni reali tra il 2019 e il 2023 hanno segnato la strada. Il vincolo economico ha prevalso sulle necessità sanitarie, scaricando sulle Regioni e sulle Aziende Sanitarie l’onere di coniugare bisogni e risorse insufficienti; il riparto fra le Regioni si basa su criteri in larga parte fermi al 2011, senza considerare l’evoluzione demografica e tecnologica: il risultato del riparto regionale è quindi poco equo; basti dire che il sistema di perequazione redistribuisce solo il 40% delle risorse necessarie per colmare le differenze di spesa privata tra le Regioni.
Il Ssn ha bisogno di maggiori risorse (secondo l’ultimo rapporto Crea tra i 20 e i 40 miliardi), ma la cattiva ripartizione di quelle a disposizione crea opacità nella gestione delle risorse e penalizza la sanità territoriale (finanziamento in larga misura a “residuo”, come si evince anche dal continuo crescere delle risorse allocate direttamente agli ospedali).