Rassegna Stampa

14 giugno 2021

Fondi pensione, rendimenti fino al 3,1% in pandemia. Ma pochi giovani e donne

Fonte: ilsole24ore.com

La relazione 2020 dell’Authority: risparmio previdenziale a quota 290 miliardi, 96 sono delle Casse di previdenza. Gli iscritti sono 8,4 milioni, con una crescita del 2,2%

Lo scorso anno è riuscito a reggere l’impatto della crisi pandemica. Con rendimenti comunque in crescita soprattutto per i fondi pensione negoziali e per i fondi aperti che, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, hanno guadagnato il 3,1 e il 2,9%, mentre il Tfr si è rivalutato nello stesso periodo dell’1,2 per cento. Ma il nostro sistema di previdenza complementare deve fare i conti con un rallentamento della crescita, seppure contenuto, degli iscritti, che nel 2020 hanno raggiunto quota 8,4 milioni (+2,2% sul 2019), con un’adesione ancora contenuta degli under 35, che rappresentano appena il 22,7% di tutto il bacino, e delle donne, ferme a quota 38,3%.

Senza considerare, poi, le incognite legate alle ricadute sul mondo del lavoro dell’ormai prossimo superamento di molte misure emergenziali adottate dal governo, come ad esempio il blocco dei licenziamenti. Lo stesso presidente della Covip (la Commissione di vigilanza dei fondi pensione), Mario Padula, nelle sue “Considerazioni” sulla relazione annuale riguardante l’attività svolta nel 2020 dall’Authority, ha sottolineato che «il sistema ha nel suo complesso fornito una risposta positiva alla pandemia» aggiungendo però che a «questa risposta, che pure andrà nel prossimo futuro monitorata alla luce del progressivo affievolimento delle misure di contenimento delle ricadute occupazionali della pandemia, concorre tuttavia la particolare configurazione del sistema della previdenza complementare in Italia, che attualmente riguarda soprattutto i segmenti più protetti e più solidi del mercato del lavoro».

14 giugno 2021

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