Rassegna Stampa

19 dicembre 2019

Ccnl

Firmato il nuovo contratto ospedalieri. Le novità introdotte e quello che resta da fare

Fonte: DOCTOR33

Il contratto della dirigenza medica e sanitaria 2016-2018 è in vigore da mezzanotte di oggi. Arretrati e aumenti (0,36% per il 2016, 1,09% per il 2017, 3,02% nel 2018 e 3,48% nel 2019) arriveranno da gennaio. La notizia arriva dopo 10 anni di blocco e mentre pare avviata la trattativa per il triennio 2019-21. All’assemblea degli aziendali nei giorni scorsi i vertici Anaao Assomed hanno relazionato sulle novità introdotte.

Le new entry – L’indennità di esclusività entra nel monte salari utile per il calcolo degli aumenti. Arrivano incrementi medi di oltre 2 mila euro annui per incarichi gestionali per responsabili di struttura complessa e semplice; crescono pure gli incarichi a valenza professionale con aumento minore, da 0 a 700 euro annui, per i titolari da oltre 5 anni ma con un’impennata per gli incarichi di alta ed altissima specializzazione. C’è poi la nuova posizione fissa di 1500 euro annui per i neo assunti che hanno superato il periodo di prova. Al superamento della verifica del quinto anno viene attribuita una nuova posizione fissa minima di 5.500 euro annui. Per i Dirigenti con oltre 5 anni di servizio aumenta la retribuzione di posizione dal 15 al 50% in base al valore di posizione goduto. Si unificano con quelli degli infermieri i fondi per la retribuzione degli incarichi, del risultato e delle condizioni di lavoro.

Orari lavoro- I sindacati avevano chiesto l’applicazione della Direttiva Europea sull’orario di lavoro, il riposo dopo reperibilità notturna lavorata, la limitazione del numero mensile di guardie e reperibilità (massimo 10 tra le due attivitaÌ, con limite per le guardie individuato in 5 mensili) incremento di indennità e straordinari. Il contratto in effetti limita il numero delle guardie notturne (massimo 5) impone il riposo dopo reperibilità notturna e premia con 100 euro di Indennità la guardia notturna-festiva (120 se è svolta in pronto soccorso), con possibili incrementi in contrattazione decentrata. Il dirigente ha diritto ad un riposo consecutivo giornaliero non inferiore a 11 ore per il recupero delle energie psicofisiche; partecipare alle riunioni di reparto e alla formazione obbligatoria determina la sospensione del riposo giornaliero. Il recupero del riposo non fruito, per il completamento delle 11 ore, deve avvenire subito dopo il servizio reso.

Donne medico- Nel congedo per gravidanza alla Dirigente spetta l’intera retribuzione fissa con le voci dell’accessoria fisse e ricorrenti, inclusa la quota legata al risultato. In contrattazione decentrata i rapporti di lavoro con impegno orario ridotto possono essere portati dal 3% fino al 7% del totale. In caso di dipendenti con figli in etaÌ della scuola dell’obbligo, i 15 giorni di ferie estive vanno goduti tra 15 giugno e 15 settembre. Sono contemplati anche: ferie solidali per assistere figli minori che necessitano di cure costanti, fino a 18 ore annue di assenze orarie retribuite per motivi personali e familiari, e congedi per le donne vittime di violenza.

Le posizioni- Per Giuseppe Montante responsabile nazionale politiche contrattuali Anaao Assomed il contratto «dovrà essere il primo tassello di un progetto politico-sindacale più ampio nei riguardi della Medicina Pubblica e delle categorie che vi lavorano, e dovrà rilanciare i valori ideali posti a base del Ssn». Insoddisfatto Guido Quici presidente Cimo Fesmed che lamenta dieci anni di blocco «in cui sono state tagliate oltre 9.395 strutture complesse e semplici e in cui il costo del personale è diminuito di 2,6 miliardi per ripianare i bilanci delle regioni non migliorando la qualità del lavoro». Cimo-Fesmed ha posto una firma tattica per sedere ai tavoli aziendali e regionali, ma preannuncia ricorsi su retribuzione individuale di anzianità, orario di lavoro, condizioni vincolanti alla scelta di un legale nella Rc e diritti dei medici in extramoenia.

Aldo Grasselli, presidente FVM invita a guardare la Legge di Bilancio per il 2020. «Sarebbe necessario superare l’insensato comma 2, art. 23 del D.lgs 75/2017 (tetto sul salario accessorio ai livelli del 2016 ndr),considerato che questo contratto ha operato la “progressiva armonizzazione” dei fondi accessori. Ciò ci consentirà di utilizzare le risorse della retribuzione individuale di anzianità dei pensionandi. Altra ipotesi utile: la de-fiscalizzazione della produttività aggiuntiva già concessa al lavoro privato e agli insegnanti pubblici».

Corrado Bibbolino, coordinatore Fassid, sollecita a «ripartire subito con la trattativa. La Conferenza Stato Regioni deve inviare il nuovo atto di indirizzo e noi risederci al tavolo. Il 3,48% può essere una base economica, e pure gli adeguamenti normativi ed il ristoro del disagio anche grazie alla defiscalizzazione. La difesa della dirigenza medica e sanitaria, il riconoscimento delle sue giuste prerogative, non portati a termine da questo contratto, sono baluardo del Ssn sotto attacco visto che chi dice di difenderlo fa accordi sindacali di assistenza integrativa che di fatto lo smantellano».

19 dicembre 2019

Condividi: