Rassegna Stampa

05 settembre 2022

Elezioni, si accende il dibattito su Pnrr e futuro del Ssn. Le posizioni dei partiti

Fonte: sanita33.it

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non è un treno avviato ineluttabilmente verso precisi progetti di sviluppo: il suo percorso si può modificare per far fronte alle spese dovute alla crisi energetica

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non è un treno avviato ineluttabilmente verso precisi progetti di sviluppo: il suo percorso si può modificare per far fronte alle spese dovute alla crisi energetica. Lo ha ventilato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, partito dato come più consistente nel Centro-Destra in vista delle elezioni del 25 settembre. Chiedere ai paesi Ue una revisione dei target dei prestiti di Bruxelles sarebbe, con il balzo del prezzo del gas, un’alternativa a uno scostamento di bilancio, che creerebbe altro debito pubblico. All’ipotesi lanciata al Forum Ambrosetti di Cernobbio risponde il Centro Sinistra, inquieto specie per la sanità e per il Sud. Francesco Boccia, commissario Pd in Campania e capolista al Senato in Puglia afferma che «le modifiche al PNRR sarebbero un gravissimo danno per tutto il Sud e molti sindaci sono terrorizzati. Se vincesse la destra e si andasse a una folle rinegoziazione in Europa, ci sarebbe, inevitabile, un blocco degli investimenti su scuola, sanità, reti digitali, trasporti e ambiente». In alternativa alla rinegoziazione del PNRR, Carlo Calenda, leader di Azione, nel suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha invece proposto di prendere subito il Mes sanitario, cioè il fondo salvastati sostenuto da ulteriori prestiti dell’Unione Europea, insieme al Pnrr, aggiungendo un debito pur di salvare «sanità e scuola che sono un disastro in Italia: ogni nuovo euro va messo lì e non sulle pensioni su cui spendiamo un’ira di Dio di soldi».

05 settembre 2022

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