Rassegna Stampa

15 aprile 2024

Effetto inflazione su sanità e Pa, tagliata la spesa reale: -6,2% e -4%

Fonte: ilsole24ore.com

Nel confronto 2021-2024 in termini reali calano anche le uscite per consumi intermedi (-3,4%). A correre più dei prezzi sono previdenza, interessi passivi e gli investimenti per realizzare il Pnrr

Sui conti pubblici, e più concretamente sulle politiche che si possono attuare con i fondi statali, l’inflazione sprigiona l’effetto classico delle droghe. Positivo nella fase iniziale, perché taglia il valore reale del debito pubblico e soprattutto riduce il suo peso su un Pil nominale gonfiato dalle dinamiche dei prezzi, lascia presto il passo agli strascichi successivi, pesanti e duraturi: tagliando le gambe alla finanza pubblica che, gravata dalle ricadute su interessi passivi in crescita, deve fare i conti con la dieta rigida del valore effettivo degli stanziamenti per le diverse voci di spesa.

Le tabelle del Documento di economia e finanza 2024 ora all’esame delle Camere offre a chi ne voglia approfittare l’occasione di un consuntivo dello shock inflattivo che ha fatto correre i prezzi nel 2022-2023 e ora si è esaurito, aprendo la lunga stagione del down. Problema che in Italia è doppio, perché a pesare è anche l’eredità di un Superbonus che dopo aver dato una spinta (controversa nell’entità) sulla crescita negli anni scorsi ora si fa sentire con le sue scorie fatte di debito pubblico aggiuntivo. È un ostacolo in più, non piccolo: perché il Governo avrebbe bisogno di spazi fiscali aggiuntivi per adeguare all’inflazione le doti finanziarie di settori cruciali come la sanità e gli altri servizi pubblici. Ma i margini sono esauriti a priori, al punto che, in attesa della definizione del piano fiscale strutturale previsto dalla nuova governance economica della Ue, si è rinunciato ad abbozzare qualsiasi ipotesi programmatica.

15 aprile 2024

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