Rassegna Stampa
01 marzo 2021
Dal bioreattore alla fiala: i 100 giorni del vaccino
Fonte: scienzainrete.it
I pochi minuti richiesti per una vaccinazione sono il termine di un processo lungo, iniziato almeno 100 giorni prima: Riccardo Lucentini ripercorre le tappe che portano allo sviluppo di un vaccino a mRNA contro Covid-19.
L’operazione di vaccinazione dura pochi minuti: giusto il tempo di diluire il contenuto della fiala, prelevare la dose e iniettarla nel braccio del paziente. È un procedimento tanto semplice quanto è complessa la macchina produttiva e logistica che ha portato la fiala in ospedale: l’iniezione è solo l’atto finale di una lunga storia iniziata almeno 100 giorni prima in un fermentatore.
Qui, ad alcuni batteri Escherichia coli è stato inoculato un frammento di DNA che codifica per la proteina spike del coronavirus SARS-CoV-2: fornendo loro tutto il nutrimento di cui necessitano, si lascia che proliferino, riproducendo anche il frammento di DNA contenuto al loro interno. Siccome la popolazione raddoppia ogni 30 minuti, bastano quattro giorni per ottenere un quantitativo di DNA utile ai successivi step di produzione. Quando questo banchetto batterico viene interrotto, le cellule vengono distrutte e il DNA recuperato. Siccome i brodi di coltura batterica sono estremamente complessi, sono necessari dieci giorni di lavoro per rimuovere tutto ciò che non serve (acqua, residui cellulari, sostanze nutritive in eccesso…) e ottenere il DNA purificato, che viene immediatamente congelato. Seguono intensi giorni di test per valutare che il materiale prodotto raggiunga tutti gli standard di qualità previsti.