Rassegna Stampa

13 gennaio 2021

Covid: esperti, record morti Italia è un’anomalia apparente

Fonte: Agi

L’Italia non ha il numero di morti per Covid più alto tra i paesi occidentali e “l’anomalia è solo apparente”. Lo assicura all’AGI il virologo dell’università di Padova, Andrea Crisanti. “L’Italia nella prima fase della pandemia ha fatto pochissimi tamponi e solo ai sintomatici gravi”. E questo, spiega Crisanti influisce sul rapporto dei morti rispetto agli infetti. “Se fossero state tamponate anche le persone con sintomi simil Covid il numero sarebbe inferiore”. Per Crisanti la dimostrazione è proprio la seconda ondata, che vede l’Italia allineata agli altri Paesi per numero di morti”.

C’è poi un altro punto: secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, “sicuramente tra un Paese e un altro ci sono metodi di classificazione diversi per stabilire le morti legate al Covid”. Per questo motivo, spiega all’AGI Pregliasco, “vedo la necessità di fare un confronto con la mortalità generale, che fornisce un fato più veritiero”. E’ così che “si fa ad esempio con i decessi per influenza: quelli per via diretta sono pochissimi (all’incirca 200-300 all’anno) ma poi stimiamo dai 4 ai 10 mila morti per complicanze. E questo ce lo dice l’extramortalità”.

Di sicuro, afferma Pregliasco, “è certo che in Italia ci sia stato un forte aumento”. E il dato potrebbe anche essere sottostimato, visto che all’inizio della pandemia “la malattia è stata sottostimata. Anche la differenziazione tra morti per Covid o con Covid che provava a fare nelle prime settimane chi minimizza è molto sciocca perché non possiamo sapere se il virus ha dato una spintarella o uno spintone”.

13 gennaio 2021

Condividi: