Rassegna Stampa
20 febbraio 2025
Covid, cosa resta 5 anni dopo? Le mascherine, il piano pandemico anti-Dpcm e i morti non contati
Fonte: quotidianosanita.it
Il 20 febbraio del 2020 all’ospedale di Codogno arrivò il risultato del tampone effettuato su un giovane paziente: è lui il primo colpito dal virus
A cinque anni esatti dal paziente zero di Codogno il “lutto” che ha investito in pieno l’Italia non è stato ancora elaborato e metabolizzato: né dalla politica che si divide ancora litigando su quegli anni né dai cittadini che hanno voluto dimenticare il prima possibile quell’incubo. E così a ricordarci che abbiamo vissuto una pandemia come non si vedeva da 100 anni ci sono solo le mascherine che ancora spuntano sugli autobus o nelle corsie degli ospedali dove sono solo raccomandate e non più obbligatorie.
Intanto il piano pandemico che mancava allora quando c’era bisogno oggi dopo quasi due anni di annunci non è ancora stato approvato, anche se una nuova versione è appena spuntata e inviata alle Regioni. Una bozza che boccia le decisioni dall’alto e soprattutto i Dpcm che costellarono quell’epoca stabilendo restrizioni e lockdown. E poi ci sono i morti: per il ministero della Salute sono stati oltre 197mila, ma in realtà sono stati di più. Se si conta la mortalità in eccesso registrata in quel periodo così drammatico e tornata a livelli normali solo l’anno scorso emerge difatti una terribile contabilità: i decessi in più sono stati 246mila, 50mila in più del conteggio ufficiale.