Rassegna Stampa

18 novembre 2020

Cos’è una panzoozia e perché la diffusione del coronavirus negli animali è un serio rischio

Fonte: fanpage.it

In origine, il coronavirus SARS-CoV-2 responsabile della pandemia di COVID-19 che stiamo vivendo circolava nei pipistrelli, e probabilmente è passato all’uomo attraverso il pangolino. È ormai noto che le persone positive possono infettare altri animali, e qualora il virus iniziasse a diffondersi in varie specie potrebbe dar vita a una pericolosa panzoozia. Ecco di cosa si tratta e perché andrebbe assolutamente evitata.

La COVID-19, l’infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, è una cosiddetta zoonosi, cioè una malattia trasmessa da un animale all’uomo. È noto che il patogeno in origine circolava nei pipistrelli, come moltissimi altri coronavirus, ma si ritiene che lo spillover – il salto di specie all’uomo – sia avvenuto attraverso un ospite “serbatoio” intermedio, verosimilmente il pangolino. Non c’è da stupirsi che anche la pandemia di COVID-19 che ha messo in ginocchio il mondo intero derivi da animali selvatici, dato che in base a quanto indicato dal WWF lo è il 60 percento delle patologie emergenti e il 75 percento delle malattie umane ad oggi conosciute. Naturalmente gli animali non hanno alcuna colpa in tutto questo; è solo a causa della distruzione degli habitat naturali, della caccia spietata alle specie selvatiche e allo sfruttamento illegale delle risorse naturali che entriamo in contatto con virus e altri patogeni che circolano in natura. Quindi la pandemia che stiamo vivendo è solo colpa nostra. Benché si possa immaginare che una malattia potenzialmente letale diffusa in tutto il mondo possa apparire lo scenario peggiore, in realtà non lo è.

Come dichiarato all’Huffington Post dalla virologa di fama internazionale Ilaria Capua, direttrice del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, c’è infatti il rischio che la COVID-19 possa trasformarsi in una “panzoozia”. Di cosa si tratta?

18 novembre 2020

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