Rassegna Stampa

21 dicembre 2020

Cosa dicono gli scienziati di questa ‘variante inglese’ del Covid-19

Fonte: Agi

Tra medici, infettivologi e virologi è diffusa la preoccupazione per la tenuta del sistema sanitario, ma anche una convinzione: il vaccino funzionerà lo stesso. E c’è chi dice che non bisogna avere paura delle mutazioni

Sulla variante del Covid-19 isolata prima in Inghilterra e ora anche in Italia sembrano tutti d’accordo: è preoccupante, ma l’efficacia dei vaccini non dovrebbe essere compromessa.

Dopo l’allarme scattato per l’aumento vertiginoso dei contagi in Gran Bretagna, medici, scienziati e virologi si dicono “in apprensione”. “Se è vero che la variante determina una maggiore diffusione, la conseguenza sarà all’inizio un aumento di contagi, poi di ricoveri in terapia intensiva e infine di morti” afferma in un’intervista al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore della rianimazione del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico. “Ci sarebbe un ulteriore pressione sugli ospedali” anticipa Antonelli, che sarà uno dei primi medici italiani a ricevere il vaccino, forse già il 27 dicembre, “Fortunatamente, a giudicare dai dati disponibili, l’efficacia di questi vaccini non dovrebbe essere compromessa ma ci vorranno mesi prima di avere una percentuale di popolazione immune e quindi poterci ritenere al sicuro”,

21 dicembre 2020

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