Rassegna Stampa

26 giugno 2019

Autonomia differenziale

Corte dei Conti: autonomia non deve portare crescita solo in alcune regioni

Fonte: regioni.it

La Corte dei Conti afferma che ci sarebbero “effetti assai deleteri” se l’autonomia portasse crescita “solo in alcune regioni”. Lo sostiene Alberto Avoli, procuratore generale della Corte dei Conti, nella sua requisitoria alla cerimonia di presentazione della Relazione sul Rendiconto Generale dello Stato 2018: “Assai deleteri sarebbero gli effetti delle autonomie trainanti, se essi finissero per far crescere solo alcune Regioni, chiuse in una visione territoriale puramente localistica, fra l’altro a lungo andare perdente in un contesto europeo e mondiale sempre più incentrato su aggregazioni trasversali, economiche, finanziarie ed anche sociali e culturali”.

Per Avoli, nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato 2018, “l’autonomia trainante può avere un senso istituzionale proprio se ed in quanto si erge come locomotiva per tutte 4 le autonomie ordinarie, ponendosi come volano di crescita e di sviluppo”.

Inoltre la Corte dei Conti sostiene che un riordino delle deduzioni fiscali e un riassetto delle tasse è una priorità, ma lo ‘shock fiscale’ evocato da alcuni, senza

coperture nel breve termine, “potrebbe avere ripercussioni gravi, tali da annullare o ridurre molto i benefici della rimodulazione delle aliquote”.

Preoccupano le tendenze della spesa dello Stato. “Per un Pil allo 0,2% serve la ripresa anche se non mancano elementi di incertezza”.

Ci sono anche “elementi ulteriori di preoccupazione e nuove tensioni sembrano emergere da una attenta lettura delle tendenze della spesa statale”: è il monito arriva dal presidente di coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti,

Ermanno Granelli. Se si scorporano dalla spesa statale operazioni straordinarie come salvataggi bancari e imposte differite, i risultati del 2018 sono “meno rassicuranti” con un +6% di spesa pubblica sia corrente che per investimenti, aumentati “in misura considerevole” (+3 miliardi rispetto al 2017) per l’accelerazione dei contributi agli investimenti delle imprese.

26 giugno 2019

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